festa madonna di panaghia

Anche quest’anno, con non poche difficoltà, realizzeremo la festa alla “Madonna di Panaghia”, in modo semplice come sicuramente sarebbe stile di Maria Madre di Gesù.

Non me ne vogliano quanti sognano o “ricordano” una “festa grandiosa”… l’organizzazione non è semplice e neppure facile per diversi motivi: ne indico alcuni carattere umano ed altre dettate soprattutto dalle normative in ordine alla organizzazioni di concerti/ eventi/feste patronali: all’organizzatore sono attribuite responsabilità civili e penali, anche se l’organizzatore, non è direttamente causa; sarebbero necessarie molte risorse umane, le “forze lavoro”: nel metodo del volontariato, come è stile delle comunità ecclesiali, non sempre sufficienti e, quelli disponibili, oberati di tante attività (personali, familiari, lavorative… per la disponibilità dei validi pensionati un capitolo a parte); poi in ambito delle norme di sicurezza divenute più stringenti, – giustamente dopo i fatti di alcuni anni fa 3.6.2017 a Torino, piazza San Carlo finale di UEFA Champions League -, per esempio: affittare, far trasportare e, far montare il palco, poi occorre che un tecnico qualificato dichiari e firmi i relativi certificati di corretto montaggio, certificazione sulle norme di carico per mq, antincendio, messa terra elettrica, ecc. ecc….. (fosse anche quello che potrebbe concedere il Comune); affittare le transenne per delimitare il palco e chiudere alcune strade al traffico veicolare, occorrono la presenza di persone qualificate che sappiano intervenire in caso di emergenza; in base agli spazi indicati e delimitati, non superare un certo numero di ingressi, garantire il deflusso e, soprattutto garantire le vie di fuga sempre libere…; garantire la postazione di primo soccorso con tanto di ambulanza…, – anche la nostra “piccola festa” – rientrerebbe nella normativa come se fosse un grande concerto live -; si aggiunge pure che occorre “attrarre la gente degli altri quartieri” a preferire noi, anziché andare in altri luoghi commerciali… senza nulla togliere alle attività commerciali e a quanti lavorano in quelle strutture; metti pure che si aggiunge la coincidenza delle elezioni comunali, provinciali, regionali… con annessi e connesse campagne elettorali, dove la nostra piazza – festa, diverrebbe terreno fertile per distribuire “tanti santini” purtroppo non quelli della Madonna, ed in questo caso, lo dico con chiarezza e libertà d’animo, vorrei tenere libera la nostra festa da distribuzioni improprie... poi ciascuno nell’urna elettorale è libero di votare secondo la propria ideologia politica e coscienza; vorrei aggiungere altro, ma mi limito solo a toccare un tasto dolente, per tutti, quello economico: visti i tempi di crisi economica ed il susseguente aumento dei costi, con le nostre esigue entrate, riusciamo appena a sopravvivere. Negli anni anche tentando, una sorta di autofinanziamento per realizzare la festa, è sempre stato necessario fare ricorso alle casse parrocchiali per onorare gli impegni assunti con i vari fornitori.

Pur senza esserlo, prendo in prestito lo spirito francescano, abbiamo mantenuto aperto settimanalmente, anche in tempo di pandemia, il servizio caritas, per venire incontro alle vecchie e nuove povertà delle famiglie della nostra parrocchia che già abitualmente seguiamo, con l’aggiunta di tante altre famiglie “insospettabili” che, soprattutto nel post-pandemia, hanno bussato alla nostra porta. Forse è questo l’unico motivo per cui ci possiamo vantare, quello di sforzarci di vivere il Vangelo dei e con i poveri (cfr Mc 14, 7).

Ringrazio di cuore quanti hanno contribuito e contribuiscono alla sussistenza della nostra parrocchia, un po’ come la vedova del Vangelo che racconta Mc 12, 38 – 44.

Da parecchi anni nella nostra chiesa non vengono eseguiti lavori di manutenzione, ed è necessario intervenire sia nei locali delle attività pastorali, nei tetti e pure nell’aula liturgica, qualcosa in questi anni è stato racimolato, ma occorre ancora altro per poter dar seguito ai lavori di salvaguardia.

Così come gli altri anni, abbiamo comunque vissuto la festa, anche se in modo modesto e con poche attività esterne, la festa c’è sempre stata.

A conclusione di questo mia riflessione ad alta voce, voglio invitare tutti a proseguire anche quest’anno ad invocare “le grazie divine”, per una crescita spirituale, annunciando il nostro essere risorti con Cristo a vita nuova (Rm 6, 3 – 4. 8 – 11) e, considerando che quest’anno domenica 28 sarà il giorno di Pentecoste, diventa più forte per noi invocare e ricevere lo Spirito Santo oltre a vivere questo nostro tempo come dono.

Maria di Panaghia, la tutta santa, interceda per noi e ci aiuti in questo nostro cammino di santità.

Di seguito è possibile visionare e scaricare il programma dei festeggiamenti.

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