PARROCCHIA SACRA FAMIGLIA

PARROCCHIA
SACRA FAMIGLIA

una chiesa intrisa di storia

Le origini

Chi osserva oggi il popoloso territorio della zona nord di Siracusa è portato a considerarlo “una città nella città”; eppure intorno all’anno 1957 contava appena 750 anime ed era in piena e costante espansione.

L’Arcivescovo del tempo, Mons. Ettore Baranzini, deciso a costituire una nuova Chiesa, il 13 gennaio 1957, festa della Sacra Famiglia, eresse canonicamente la nuova parrocchia con il titolo di “Sacra Famiglia”.

Inizialmente affidata a Mons. Vincenzo Migliorisi, che celebrava messa nella cappella privata di San Luigi in via Noto, la parrocchia fu successivamente riconosciuta dal Presidente della Repubblica con decreto del 12 gennaio 1958.

Al termine dello stesso anno, il 22 novembre 1958, l’INA-Casa procedeva alla cessione di 3284 mq di terreno alla Curia Arcivescovile di Siracusa dando così la possibilità di avviare l’iter necessario alla fabbricazione della struttura. Appena due anni più tardi, il 26 Aprile 1960, la stessa Curia Arcivescovile iniziava i lavori di costruzione della Chiesa parrocchiale e delle opere annesse.

Diciotto mesi più tardi, nell’ottobre 1961, l’Arcivescovo assegnava a padre Giuseppe Guccione l’incarico di seguire i lavori di costruzione nominandolo successivamente, il 2 giugno 1963, parroco della Chiesa Sacra Famiglia di Siracusa. 

Fu così, che mancando la chiesa, la casa canonica, le strade e la stessa gente, il neo parroco affittava un piccolo appartamento in via Lentini che divenne chiesa, casa canonica e oratorio per i pochi abitanti che gravitavano sulla nuova piazza della Provincia.

L’avanzamento dei lavori di costruzione non fu celere così come lo era la crescita demografica del quartiere; già nel 1964 la parrocchia contava circa 4000 mila anime ed iniziava ad operare anche nel sociale grazie all’intervento di alcuni volenterosi che, sostenuti dal parroco, diedero vita ad un consiglio di quartiere “ante litteram” che portava avanti le istanze della popolazione residente.

Lo stesso padre Guccione ricorda: “…mentre la nuova chiesa sorgeva pian piano dalla viva roccia e le prime case popolari venivano ultimate, i futuri abitanti del quartiere, i primi assegnatari venivano già dal parroco e vi trovavano il primo punto di riferimento, il primo difensore dei loro diritti di cittadini. Fu grande gioia per tutti quando la ditta appaltatrice della costruzione della chiesa portò a termine il salone parrocchiale e alcune stanze della casa parrocchiale. Fu la seconda stazione del cammino faticoso della comunità parrocchiale. Nel salone l’attività liturgica, nelle stanze ancora al rustico le aule di catechismo, la scuola materna e perfino le scuole elementari che nel quartiere mancavano, mentre circa tremila assegnatari ricevettero le chiavi delle loro case e, in massa s’insediarono attorno alla Chiesa, provenienti da via della Giudecca, dalla Graziella, dal Castello, dalla Borgata…”

I lavori di costruzione terminarono agli inizi del 1965 e l’11 aprile dello stesso anno S.E. Mons. Giuseppe Bonfiglioli, Amministratore Apostolico, benediva la nuova Chiesa parrocchiale al rustico ma funzionale. In quello stesso periodo, così come ricordato in uno scritto di padre Giovanni Cultrera, vicario parrocchiale in quegli anni, fu posizionato lungo la parete insistente alle spalle dell’altare maggiore un dipinto, realizzato da un parrocchiano, raffigurante la Sacra Famiglia. 

Gli anni 70

A cavallo degli anni 70 si avvicendarono diversi sacerdoti, pronti a collaborare con il parroco e ad operare nel difficile quartiere.

L’anno 1976 fu quello dell’avvicendamento così ricordato da padre Guccione: “…E fu così che arrivò per me il 1976, quando mons. Lauricella mi propose di diventare parroco della Cattedrale. Nella messa d’addio, quello che mi fece pentire di aver accettato furono le lacrime degli adulti presenti. Sapevo che erano lacrime vere. In quindici anni trascorsi con loro non era capitato mai che anche uno solo di loro mi avesse dato un solo dispiacere…”

Il nuovo parroco, Mons. Giuseppe Greco, portò sin da subito avanti il lavoro di evangelizzazione condotto sino ad allora dal suo predecessore.

Agli inizi del 1977, anno in cui nacque il gruppo scout Siracusa 7 ancora oggi operante in parrocchia, le diverse realtà parrocchiali proposero la costituzione del Consiglio Pastorale che prese vita nell’anno sociale 1977-78.

Sono questi gli anni del primo rinnovamento; allo scopo di rendere più accogliente la Chiesa furono acquistati nuovi banchi, l’impianto di amplificazione e perfino le campane elettriche.
Il 12 Novembre 1978 l’Arcivescovo Mons. Calogero Lauricella procedeva alla consacrazione della Chiesa Parrocchiale e, appena due anni dopo, nel 1980 veniva istituita la “Festa di Panaghia” dedicata alla Madonna. Il 10 novembre 1985 infine, sull’altare maggiore, fu posto il Crocifisso in bronzo realizzato da Clizia Omarini della scuola di Emilio Greco.

Panaghia

una FESTA nata nel 1980

Voluta nel 1965 da padre Giuseppe Guccione, la prima festa della Madonna è oggi conosciuta come “Festa di Panaghia”. Nel 1980, difatti, padre Giuseppe Greco, riallacciandosi alla tradizione storica inerente il culto della “Panagia” in un antico santuario rupestre, ne istituì i festeggiamenti che vengono celebrati nel mese di maggio e che si concludono con la processione del simulacro, durante l’ultima domenica, lungo le vie del popoloso quartiere.Con il proposito di dar vita alla prima festa mariana, seppur nelle modalità  odierna, fu proprio monsignor Guccione a commissionare una statua, realizzata in legno e gesso, raffigurante la Madonna di Fatima. Era l’8 novembre dell’anno 1964 quando la comunità  dei fedeli del tempo la attese e la accolse presso un’edicola votiva dedicata alla Vergine, in prossimità  di quello che oggi è l’incrocio tra viale Santa Panagia e via Augusta.
Collocata sin dal primo giorno del suo arrivo nella cappella a lei dedicata, dove ancora oggi si trova, è traslata ai piedi dell’altare maggiore agli inizi del mese mariano caratterizzato, per l’occasione, da manifestazioni a carattere non solo religioso che uniscono in una grande festa l’intero rione. Durante la processione il simulacro viene adornato con una stola ricoperta da ex-voto d’oro ognuno dei quali racchiude una grande storia dove è presente l’intervento materno di Maria in soccorso dell’angoscia e delle suppliche dei suoi figli.

La storia recente

Il terzo avvicendamento tra parroci avveniva nel 1990 quando Mons. Salvatore Iacono subentrava alla guida della parrocchia; sono stati anni di duro lavoro durante i quali furono apportate anche diverse opere di rinnovamento: negli anni tra il 1992 e il 1994 la costruzione della nuova Sede, inaugurata il 9 gennaio 1993, e della cappella del Santissimo spostata dall’altare maggiore in quella che, fino a quel momento, era stata la cappella che ospitava un grande dipinto raffigurante l’immagine di Gesù; successivamente il nuovo impianto di illuminazione, i lavori di recinzione del cortile antistante la Chiesa e alla fine degli anni 90 quelli dei locali annessi alla stessa. 

Nel 2005 infine la nuova vetrata, sovrastante il portone principale, realizzata con il contributo dei parrocchiani, dalla ditta Mellini di Firenze e raffigurante la Sacra Famiglia.

Il 10 novembre 2013 Mons. Salvatore Iacono cede la guida della parrocchia a padre Claudio Magro, proveniente dalla chiesa Santa Maria la Cava e Sant’Alfio di Lentini che nella Chiesa della Sacra Famiglia è cresciuto coltivando il dono del sacerdozio.

La Parrocchia e il suo quartiere sono, come è evidente, caratterizzati da un vissuto congiunto; nati e cresciuti in contemporanea vivono da sempre nel reciproco rispetto.

Ancora oggi la Chiesa parrocchiale così come la Madonna, custodita dal lontano 1964 nella sua cappella, rappresentano un punto di riferimento importante per gli abitanti; le mura di questa Chiesa sono il simbolo di una zona, quella di “Santa Panagia” che in esse rivive la sua storia.

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